Visto che siamo quasi arrivati alla data di chiusura del compito di lettura,magari chi ha già preparato relazione /reecensione del libro del mese potrebbe condividere sul blog,così possiamo fare una topo ten delle letture dell'anno,che ne dite?
Titolo: La chimera Autore: Sebastiano Vassalli Anno di edizione: 1990 Nazionalità: Italiana
Il genere e il contesto
Il libro appartiene al genere di romanzo storico. La vicenda si svolge a Zardino e nei pressi di Novara e dura circa vent’anni. Il racconto è ambientato intorno al XVI e il XVII secolo, in piena dominazione spagnola. Il romanzo è stato tratto da un vero manoscritto che ha testimoniato il processo della strega, quindi ha una struttura di fondo.
Trama Antonia, orfanella abbandonata nei pressi del convento di S. Michele a Novara, passa l'infanzia tra le suore e numerose funzioni religiose. Nella Pia Casa la bambina crebbe con gli altri esposti in un ambiente triste e severo. Durante la sua permanenza in convento Antonia conobbe Rosalina, una bambina costretta dalle sue condizioni di miseria a prostituirsi, la quale mise in discussione per la prima volta ad Antonia l’operato delle sorelle della Pia Casa, aprendole gli occhi alla cruda realtà. Ogni tanto facevano visita all'edificio, in cui vivevano gli esposti, delle persone intenzionate all'adozione, i quali la maggior parte delle volte preferiva adottare bambine laboriose e brutte, per evitare le conseguenze di una gravidanza inaspettata. Per quest’Antonia, che ben presto si differenziò dalle altre esposte per la sua bellezza, aveva poche possibilità di essere adottata. Fin quando alla Pia Casa giunsero due umili contadini di Zardino, Bartolo e Francesca Nidasio, i quali scelsero proprio Antonia. Arrivati nel piccolo paese di Zardino, le vicine iniziarono a parlare della novità chiedendosi come mai i Nidasio avessero adottato un’esposta, considerata figlia del peccato. Col tempo Antonia conobbe le figlie dei suoi vicini, Anna, Chiara e Teresina, con le quali passava gran parte del suo tempo. Attirato dalla bellezza d’Antonia, Biagio "lo scemo" s’innamorò della ragazza, l'unica ad essere gentile con lui, dando spettacolo di sè ed innervosendo le sue zie. Infatti, egli era nipote delle gemelle Borghesini che, essendo in lite coi Nidasio, cominciarono ad accusare Antonia di aver rovinato Biagio con la magia. Nel frattempo in città si susseguono importanti avvenimenti: il vescovo Carlo Bascapè viene confinato nella diocesi di Novara perché contrario alla Roma cattolica e corrotta di questi tempi. Il nuovo vescovo rivoluziona la vita dei fedeli e attua subito diverse riforme tra cui quella di ripulire le parrocchie dai parroci corrotti. Anche Zardino quindi si ritrova espropriata del suo Don Michele per lasciar spazio al giovane Don Teresio, che abitua i paesani e numerose cerimonie e offerte in denaro. Un giorno arrivarono a Zardino i Lanzi, famosi per le razzie e le violenze che compivano nei paesi in cui passavano, di conseguenza tutta la popolazione si ritirò nelle proprie case, tranne Antonia e le sue due amiche che erano andate la mattina presto nel bosco e non ne sapevano nulla. Appena i Lanzi le videro arrivare ne furono felici ed un soldato ballò con Antonia. I compaesani ne furono stupiti e Don Teresio, un prete particolarmente rigido e severo, la scomunicò. Giunta ormai a diciannove anni la ragazza si innamora di un camminante (vagabondo) e lui le fa grandi promesse. Questa storia d'amore la porta ad uscire di notte per incontrarsi con lui sul dosso dell'albera (collina con un castagno sotto il quale si narrava si incontrassero le streghe). Antonia viene sorpresa più volte dai Fratelli Cristiani, che la riportano a casa con la forza. Alla fine dell'inverno cominciarono ad accadere fatti strani nel villaggio; ad esempio animali che si ammalavano misteriosamente e segni demoniaci tracciati sulla neve. Ben presto cominciò a circolare la voce che fosse tutta opera di Antonia e Don Teresio andò a denunciarla al Sant'Uffizio di Novara. Del caso si occupò un certo Manini che cercò di ridare importanza al Tribunale. Manini procedette a interrogare diversi testimoni che affermano la colpevolezza della strega, gli unici che si dissociarono e raccontarono la storia d'amore sono i due coniugi Nidasio (che cercano pure di corromperlo), l'amica Teresina e il campanaro Maffiolo. Questa versione viene però scartata, la ragazza viene arrestata.
Tuttavia gli inquisitori non credettero a ciò e continuarono a raccogliere accuse, considerando anche come prove delle pratiche di stregoneria: oggetti d’uso comune, come un vasetto per unguenti profumati ed una scatola contenente delle ciocche di capelli del suo ragazzo. Nelle carceri del tribunale la ragazza rimase per un paio di mesi, qui fu torturata, violentata dai carcerieri. Il padre cercò in varie maniere di corrompere l’inquisitore, ma tutto ciò fu inutile, la sentenza fu emanata, condannando Antonia alla morte sul rogo. Durante l’attesa del 20 agosto, Antonia fu trasferita nella Torre dei Paratici, dove rincontrò la sua amica Rosalina. Il 20 agosto arrivò molta gente proveniente dai paesi vicini e venne a vedere la strega bruciare. Antonia andò incontro alla morte serenamente, quando la prima fiamma s’innalzò al cielo si sentivano già i primi applausi e urli di gioia del pubblico.
Tempo Il tempo della storia è misurabile in anni, infatti dura circa vent’anni, che è l’età della protagonista. Il ritmo è piuttosto lento siccome a brevi periodi di narrazione si alternano lunghe descrizioni dei luoghi. Lo spazio Lo spazio in cui si svolge la vicenda è reale, definito e ci sono sia spazi aperti che chiusi. Sono riconoscibili alcuni luoghi geografici, tra cui il convento e il tribunale. Personaggi Antonia. Figlia illegittima, appena nata viene mandata alla Casa di Carità di San Michele fuori le mura a Novara. Antonia era una bambina dai capelli neri, così come scuri erano anche i suoi occhi. Alla Pia Casa le venne posto nome Antonia Renata Giuditta Spagnolini e in questa visse per alcuni anni, finché i coniugi Nidasio la scelsero e ottennero il suo affidamento. Antonia viene descritta come una ragazza bella, determinata ma anche ingenua.
I Nidasio. Bartolo Nidasio era un uomo di circa cinquant’anni con la barba grigia. Francesca Nidasio era una donna dal viso rotondo, senza età, con due occhi azzurri che mettevano allegria solo a guardarli. Il suo corpo era invece enorme e sproporzionato. I coniugi Nidasio erano comprensivi, onesti, e meno soggetti alle credenze popolari e al potere della chiesa.
Gasparo Bosi. Era conosciuto con il soprannome di Tosetto. Era di statura piuttosto bassa, biondo, con gli occhi grigi e una faccia rotonda, senza barba nè baffi. Sua madre l’aveva tenuto con sè fino a dieci anni per poi affidarlo al padre. Prima di essere abbandonato dal padre era stato educato facendolo lavorare duramente . Quest’uomo conobbe per la prima volta Antonia alla fonte e da subito scoppiò la passione, per la quale Antonia perderà la vita.
Don Teresio. In seguito alle riforme introdotte dal vescovo Bascapè alla diocesi di Novara arrivò a Zardino, sostituendo il quistone don Michele. Egli cercò di riportare l’autorità ecclesiastica . Arriva a Zardino con la “pretesa” di scacciare il diavolo che riteneva essere presente in ogni persona.
Don Michele. Era un uomo bene in carne, di un’età indefinibile, ma certamente superiore ai sessant’anni, capelli bianchi corti, guance rasate e occhi così chiari da sembrare quasi gialli. Sapeva a mala pena leggere e scrivere. Nella diocesi di Novara, i falsi preti come don Michele erano chiamati quistoni. Narratore Il narratore è esterno alla vicenda e anche il punto di vista, che è uno solo, lo è. Stile linguistico Il lessico è molto vario: si trovano espressioni dialettali e tracce di documenti in latino. Le parole dei personaggi vengono riportate per mezzo del discorso diretto. Messaggi L’autore punta il dito contro la chiesa del tempo e anche contro quella odierna; durante la narrazione vengono denunciate azioni ignobili della chiesa, compresa la condanna e la pena di Antonia. Tu e l’opera Questo libro mi è piaciuto soprattutto perché racconta una storia vera: ciò che di questa vicenda mi ha colpito sono le condizioni di vita nel ‘600, la corruzione e le attività della Chiesa che opprimeva i fedeli e le condanne ingiuste che spesso venivano emesse. Il libro mi ha veramente annoiato per i primi capitoli, in cui, durante la narrazione non accadeva niente e il racconto delle vicende dell’epoca non era abbastanza stimolante; quando Antonia ha iniziato a crescere mi sono appassionato di più.
L’autore: Patrick Suskind Patrick Suskind è nato nel 1949 ad Ambach, in Baviera, nella cui capitale, oltre che ad Aix-en-Provence, ha seguito studi storici. Le sue opere variano dai racconti, alle sceneggiature televisive oltre che ad opere teatrali, come il contrabbasso, presentato in Germania e al festival Spoleto. Il suo primo romanzo, diventato ben presto un best seller, è Il Profumo, apparso a puntate sul Corriere della Sera e sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il titolo: Il Profumo Il profumo è l’essenza stessa della vita, dell’essere umano: è grazie a esso se l’uomo può considerarsi tale ed essere riconosciuto dai suoi simili. Colui che non possiede questa caratteristica non sarà mai considerato dalla specie dell’uomo, ecco perché Jean-Baptiste Grenouille prova ribrezzo verso sé e verso l’uomo stesso, cercando, però, di voler appartenere alla sua razza, ma allo stesso tempo di esserne superiore, creando l’essenza dell’uomo, dell’amore. Tempo della storia e tempo del racconto Il romanzo presenta spaziose ellissi e rapidi sommari che vogliono eliminare le parti decisamente discorsive che toglierebbero interesse al romanzo, ecco perché il tempo della storia e più veloce di quello del racconto in quanto un romanzo durante ventisette anni viene riassunto in poco meno di dieci anni. Tipologia di narratore/punto di vista La narrazione è esterna, dato che il narratore non è nessuno dei personaggi, mentre il punto di vista è onnisciente, poiché sappiamo di aspetti di vita di personaggi che solo secondo questa tipologia di punto di vista è possibile conoscere. Rapporto fabula – intreccio La fabula e l’intreccio del romanzo coincidono, per quanto siano presenti alcune prolessi o analessi, sfruttate soprattutto per identificare i personaggi attraverso cui il protagonista vivrà. I luoghi Il romanzo non si serve dei luoghi per svilupparsi, ma comunque li sfrutta per individuare lo stato fisico e psicologico del protagonista; per esempio il Cimetière des Innocents di Parigi, primo luogo ad essere presentato nonché luogo di nascita e di morte, suicida, del protagonista, serve per creare il principale paradosso che segnerà Grenouille: lui, il più grande profumiere del mondo, nato nel luogo più nauseabondo che mai potesse esistere, un’enorme fossa comune. Altro luogo di formazione sarà l’orfanotrofio di madame Gaillard, dove passa la sua vita fino a otto anni e dove scopre la passione e il suo dono per gli odori, il laboratorio di Baldini, profumiere italo-francese, presso cui inizia a lavorare dopo essere stato conciatore e in cui scopre l’arte della preparazione dei profumi secondo metodi scientifici, le grotte del Massiccio Centrale, dove trascorre sette anni come un animale, rannicchiato e dormiente a trenta metri di profondità, e dove realizzerà cosa dovrà fare, come, ma soprattutto scopre di non possedere odore, ed infine la città di Grasse, dove diventa assassino per portare a termine il suo compito.
I personaggi Il romanzo è caratterizzato dalla presenza di pochi personaggi, tutti secondari, ad eccezione del protagonista, presentati perlopiù in maniera indiretta, anche se poco dopo l’entrata, o l’uscita, in scena di un personaggio viene fatta in alcuni casi una digressione per identificare il determinato personaggio. Inoltre si possono considerare, senza nessuna esclusione, statici in quanto nessuno evolve il proprio pensiero, ma al massimo lo forma, e tipi, poiché si ha un aspetto decisamente completo di ogni personaggio.
Personaggi principali: Jean-Baptiste Grenouille: il protagonista del romanzo, è un essere decisamente complesso, nonostante viva come se fosse il più misero degli uomini, in quanto passa la sua vita celato agli occhi del mondo, anche grazie al suo odore mancante, per poi volere uscire allo scoperto e imporsi come una sorta di Rivelazione. Altra sua diversità col mondo comune è quella di non provare amore per nessuno nonostante desideri essere amato per ricambiare.
Personaggi secondari: Giuseppe Baldini: è un noto profumiere in decadenza di Parigi che, dopo aver conosciuto Grenouille abbandona il suo sogno della pensione per continuare il suo lavoro di mastro profumiere sfruttando le enormi capacità di Baptiste, anche se gli insegnerà il metodo migliore per realizzare i profumi attraverso bilance e distillatori, e gli autorizzerà il certificato di garzone. Antoine Richis: è un ricco commerciante di Grasse, molto preoccupato della sorte della figlia dopo i continui omicidi nella città, scappando così dalla città sperando di non incappare nell’assassino. Laure Richis: è la figlia di Antoine Richis, ma soprattutto il suo ruolo agli occhi del protagonista è quello del venticinquesimo, nonché ultimo, ingrediente del suo profumo di amore, quello che infonderà l’essenza fondamentale. Marchese di Taillade-Espinasse: è il nobile che riporta Baptiste nel mondo degli uomini dopo la sua permanenza nel Massiccio Centrale e che lo porta alla conoscenza da parte del mondo. Madame Gaillard: la tenutaria dell’orfanotrofio in cui viene portato Grenouille. È una donna la cui logica le impone di seguire solo quello che dettano le leggi, ignorando gli stessi sentimenti umani.
Trama Il 17 luglio 1738 nasce nel Cimetière des Innocents, il luogo più nauseabondo di Francia, già da subito rifiutato dalla madre, Jean-Baptiste Granouille. Viene così affidato a diverse balie, che però lo riportano entro pochi giorni al monastero, poiché il piccolo è avido di latte e spaventa i superstiziosi contadini poiché non possiede odore. Viene così affidato all’orfanotrofio di Madame Guillard la quale lo terrà fino a che il monastero pagherà la retta per poi venderlo ad un conciatore di pelli di Parigi. Qui imparerà a convivere colle sofferenze del lavoro duro e malpagato e della malattia, fino a che riuscirà ad essere preso come garzone dal profumiere Baldini, il quale decise di prenderlo perché in profonda crisi economica. Presso la bottega del noto profumiere Granouille impara il metodo scientifico da usare per una più corretta produzione del profumo e inizia così per lui un periodo d’oro, servito dal maestro in cambio del silenzio. Passati alcuni anni Baptiste ottiene per meriti straordinari la garzonatura ufficiale e può così andarsene dalla bottega. Lasciatala s’incammina verso sud, verso Grasse, poiché gli era stato detto che lì si sfruttava un metodo per cogliere l’essenza dell’oggetto in profumo, ma sulla strada s’accorge di non sopportare più l’odore umano, anzi di voler assolutamente recidere ogni contatto colla sua specie, perciò si dirige al Massiccio Centrale e si stabilizza in una grotta dove vivrà per sette anni come una bestia. In questo tormentato periodo Grenouille cerca disperatamente di capire la sua angoscia e di comprendere come uno strano sogno a questa collegato potesse averlo quasi ucciso; un giorno, però, riesce a dar risposta a questa domanda: lui non ha odore. Ecco quindi che malridotto si incammina per Grasse, ma il suo aspetto fa si che il marchese di Taillade-Espinasse decida di usarlo come cavia per appurare una sua balzana teoria sul cosiddetto fluido letale in cambio della restituzione di una dignità umana che Granouille aveva mai posseduto. Giunge quindi a Grasse dove diviene garzone presso una profumiera e dove apprende l’arte dell’enfleurage, l’estrazione del profumo attraverso l’uso del grasso; ma l’inquietudine di Baptiste non è ancora terminata, egli vuole creare un profumo umano che lo renda non solo visibile, ma anche amato e osannato dagli altri uomini. Inizia così la ricerca dell’essenza, trovata in giovani donne, tutte dalla capigliatura rossa e vergini, alle quali Granouille applica la tecnica dell’estrazione col grasso; riuscito coll’inganno ad uccidere anche la venticinquesima e ultima ragazza, la figlia del commerciante Antoine Richis, Laure Richis, Jean-Baptiste riesce a produrre il suo profumo, ma viene arrestato, però, la sua essenza è talmente potente da far dimenticare a tutti gli omicidi trasformando un’esecuzione in una grottesca manifestazione dell’amore artificiale di questa nuova divinità. E così succede anche quando ritorna nella capitale per prendere le sue lodi: la gente vuole esprimere nei suoi confronti l’odio maturato dal suo gesto, ma alla sua presenza non possono far altro che innamorarsene. Ma Jean-Baptiste detto Grenouille ancora non è in pace con sé: egli è osannato, rispettato e amato, ma lui non riesce comunque a provare nulla se non un senso di conquista che solo può comprendere. Così al suo ventisettesimo anno di vita il più grande inventore del mondo si diresse al cimitero degli innocenti e in mezzo ad un gruppo di briganti si cosparse completamente di tutto il profumo creato: il desiderio di quel corpo era enorme, essi non volevano solo toccarlo o esplorarlo, volevano farlo proprio, volevano avere una parte di quell’angelo a qualsiasi costo ed estratti i pugnali e le spade lo spartirono in più pezzi e ognuno ne prese, sentendosi per la prima volta liberi da ogni turbamento.
Gregor Samsa è un uomo il cui unico pensiero è il lavoro aò fine di poter permettere la sopravvivenza della sua famiglia, ma un giorno si sveglia e si ritrova trasformato in un insetto simile ad un enorme scarafaggio. Iniziano quindi una serie di fatti che metteranno a dura prova l’esistenza della famiglia: per esempio la perdita del lavoro,e quindi dell’unico mezzo di sostentamento della famiglia, la difficoltà del padre di accettare la nuova forma del figlio, tanto che arriverà a cercare di ucciderlo, l’indifferenza della madre, che non cercherà di fare nulla, e la compassione della sorella, l’unico aiuto del ragazzo. Sotto queste continue pressioni Gregor smetterà di mangiare, forse anche involontariamente, e si lascerà morire. La metamorfosi è un racconto di Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924) in cui l’autore riversa il proprio malessere interiore provato dalla distanza dal mondo a causa di una malattia che lo aveva colto prima della stesura del romanzo: difatti il titolo del racconto rimanda al cambiamento che avviene al giovane Gregor Samsa, mutazione, però, non è soltanto fisica (egli è divenuto un enorme insetto simile ad uno scarafaggio) ma anche sociale, infatti, coll’avvenire della trasformazione, egli viene, per logiche ragioni, segregato in casa, e trattato dai suoi stessi genitori come un immondo essere di cui sbarazzarsi, e anche la sorella, che inizialmente cercava di considerarlo suo fratello, arriverà a pensarlo come una fastidiosa presenza. L’autore, inoltre, per imprimere ancora di più questo sentimento di isolamento frustrante decide di scrivere il racconto in prima persona, sfruttando un narratore esterno, ma un punto di vista interno; per questo anche i luoghi non godono di grande presenza all’interno della vicenda, sia perché vengono quasi considerati una prigione del corpo e dello spirito, sia perché l’autore vuole dare più spazio alla concezione filosofica dei patimenti dell’esistenza dell’essere; anche il tempo non viene definito in stretti limiti, difatti il tempo della storia è più lento di quello del racconto, dato che la vicenda si svolge nell’arco di alcune settimane, seppur nella brevità del racconto, non sono comunque presenti ellissi, ma si fa ampio uso di sommari: la particolarità dello stile di scrittura del racconto sta proprio nel fatto che parallelamente a veloci sommari concordano minuziose pause riflessive. I personaggi, invece, vengono descritti per vie indirette, per meno evidenziare le caratteristiche fisiche, e sono tutti dinamici (esclusi i tre inquilini, la domestica e il datore di lavoro di Gregor poiché sono da considerarsi come comparse) poiché, come dice lo stesso titolo, essi mutano, si trasformano, dato che mutando il perno del piccolo mondo della famiglia Samsa (Gregor), evolve, o involve, di conseguenza tutta la famiglia, per esempio la sorella capisce che se vuole maturare deve prendersi delle responsabilità o i genitori di Gregor capiscono che devono smettere di dipendere in dipendenza di qualcuno, anche se son ormai in età di pensione. Paradossalmente l’unico personaggio principale che si può considerare statico è proprio lo stesso Gregor che, pur mutando così drasticamente nel corpo, rimane nello spirito un umano già precedentemente mutato dalla società in cui è inserito, altrimenti il suo primo pensiero riguardo al suo nuovo corpo non dovrebbe essere per il modo in cui scendere dal letto per andare al lavoro e per svolgerlo, dovrebbe riguardare se stesso e la sua famiglia. L’essere concepisce solo infine il suo vero dramma, il quale non è essere un immondo insetto dal cuore umano, ma bensì di essere stato un umano con un ego di un insetto.
L’autore Ken Follett nasce a Cardiff, capitale del Galles, il 5 giugno 1949. Studia a Londra e consegue la laurea in Filosofia. Diventa reporter, prima per il giornale della sua città "the South Wales Echo", e più tardi per il "London Evening News", in questo periodo, pubblica il suo primo romanzo (il quale non avrà, però, molto successo) e continuerà a scriverne anche quando cambierà lavoro. Esordisce infatti in veste ufficiale di scrittore nel 1978 con "La cruna dell'ago", un racconto di magistrale uso della suspense. Nel 1989 viene pubblicato “I pilastri della terra" uno dei suoi più conosciuti romanzi, che ha totalizzato diciotto settimane di permanenza in testa alle classifiche dei libri più venduti sul New York Times.
Titolo: i pilastri della terra
L’autore ha posto al romanzo questo titolo in quanto la vicenda narrata raccoglie in sé tutti gli aspetti che possono manifestarsi durante l’esistenza di una persona, e dato che il racconto si sviluppa intorno alla costruzione di una cattedrale, la quale diventa appunto la metafora esistenziale delle due generazioni viventi nel libro.
Tempo della storia e della narrazione Il tempo della storia è più lento di quello della narrazione poiché, seppur vi sia l’enorme presenza di pause e scene, sono presenti ellissi che coprono l’arco di molti anni. La vicenda si svolge tra il 1135 e il 1174, nel pieno della guerra di successione al trono d’Inghilterra, con un breve prologo riferito all’anno 1123 che introduce il protagonista.
Tipologia di narratore/punto di vista Il narratore è di tipo esterno poiché non prende mai parte alla vicenda se non come voce narrante, mentre il punto di vista è onnisciente dato che il narratore conosce per bene ogni singolo personaggio: il suo modo di pensare, di comportarsi e la sua storia.
Rapporto fabula – intreccio La fabula e l’intreccio coincidono poiché la narrazione e l’ordine cronologico procedono parallelamente senza la presenza di analessi o prolessi considerevolmente importanti da alterare l’ordine.
I luoghi I luoghi in cui si svolge la vicenda sono o reali o verosimili (poiché alcuni di essi non sono realmente esistiti, ma avrebbero potuto) e si dividono in aperti e chiusi: - fra i luoghi aperti vi sono solo la foresta di Kingsbridge e di Hamleigh e la cava di Hamleigh. - fra i luoghi chiusi figurano Kingsbridge, il monastero di St. John-in-the-forest, il castello di Hamleigh, Cherbourg, Toledo, il priorato di Kingsbridge, la cattedrale e il castello di Waleran.
I personaggi del romanzo sono verosimili, poiché non sono mai esistiti, ma avrebbero potuto, ad eccezione di quelli costituenti lo scenario storico, i quali sono esistiti realmente. Tutti i personaggi si caratterizzano comunque per un particolare motivo, ovvero sono tutti statici poiché nessuno di essi cambia la propria corrente di pensiero: per esempio Ellen decide di rimanere completamente estranea alla Chiesa, pur vivendo in un’abbazia, oppure il vice-priore Remigus mantiene sempre il suo tono di superiorità e disprezzo, parallelamente a quello di rispetto, verso coloro che gli sono stati nemici, anche se verrà riaccettato nel monastero dopo il tradimento. Inoltre tutti i personaggi sono individui, poiché il narratore li racconta a tutto tondo, anche se il personaggio in questione non sarà poi così importante, e vengono descritti tutti direttamente, ad esclusione del padre di Jack dato che è deceduto, poiché il loro aspetto fisico e morale viene introdotto sempre quasi in contemporanea con l’entrata in scena del suddetto personaggio.
Personaggi principali:
Jack Jackson: il protagonista del romanzo, è figlio di Ellen e di un trovatore e, già da bambino mostra uno spiccato senso intuitivo, un notevole intelletto e un’abilità scultorea fuori dal comune, ma anche un sentimento di ribellione e di comando che gli frutteranno in seguito. Dopo il crollo dell’abside della cattedrale ricostruita da Alfred, prende lui il posto di mastro costruttore, applicando alla costruzione leggi apprese durante il viaggio in Francia per incontrare la sua famiglia, e termina i lavori. Sposa Aliena e diventa padre di due bambini. Tom il costruttore: il deuteragonista del romanzo, è lui a formare il carattere di Jack insegnandogli tutto ciò che conosce riguardo l’arte architettonica e trasmettendogli la saggezza e la responsabilità. E’ padre di Martha, Alfred e Jonathan e marito prima di Agnes e poi di Ellen. Philip: il priore e infine vescovo di Kingsbridge, è un frate intraprendente e animato dal più profondo sentimento cristiano, seguendo la regola monastica riesce a riportare alla luce Saint-John-in-the-forest, un piccolo centro ecclesiastico nella foresta, e anche lo stesso priorato di Kingsbridge. William Hamleigh: figlio del conte di Shiring, quindi conte alla morte di questi ed infine sceriffo della detta contea. È una persona sadica, crudele e ambiziosa; la sua ambizione lo porterà alla morte poiché verrà accusato di collaborazione cogli assassini di Becket e quindi impiccato. Waleran Bigod: primo segretario del vescovo di Kingsbridge, lo diverrà alla morte di quest’ultimo. È un uomo privo di scrupoli, ambizioso, bramoso di potere e sprezzante delle genti.
Personaggi secondari: Aliena: moglie di Jack, è una nobile decaduta, per tradimento nei confronti di re Stefano, che dopo essere stata violata da William, scappa verso i villaggi vicini diventando una delle principali commercianti di lana della contea. Quando arriverà a Kingsbridge vi si stabilirà e sposerà prima Alfred e poi Jack. Ellen: madre di Jack e moglie di Tom, è una donna da considerarsi per l’epoca anticonformista in quanto non crede nell’autorità della Chiesa e preferisce vivere da sola nella foresta che in villaggi con gli altri abitanti. È lei che forma il lato umano di Jack. Alfred: primogenito di Tom, è un capace muratore, ma iroso, violento e arrogante. Sposerà Aliena approfittando del fatto che questa è in un profondo momento di crisi. Jonathan: il terzo figlio di Tom e Agnes, abbandonato dal padre e cresciuto in monastero da Philip, diverrà priore di Kingsbridge. Dimostra fin da bambino un’acuta intelligenza e la voglia di conoscere. Agnes: prima moglie di Tom, muore di parto dopo aver dato alla luce Jonathan, il terzo figlio di Tom. Martha: seconda figlia di Tom e Agnes, è una donna di animo gentile, sempre pronta a sostenere il fratellastro Jack nelle sue imprese. Richard: fratello minore di Aliena, appassionato alla guerra, diventa prima cavaliere di Stefano, poi conte di Shiring. È un ragazzo egocentrico che non riconosce i sacrifici della sorella. Quando morirà in Terrasanta il titolo passerà nelle mani di Thomas, il primo figlio di Aliena e di Jack. Tra i personaggi secondari sono anche da ricordare Regan Hamleigh, la madre di William, Jack Sharebourg, il padre di Jack, Francis, il fratello di Philip, Remigus, il vice priore di Kingsbridge e quelli costituenti la cornice storica come Enrico I, l’imperatrice Matilde, Stefano I, Robert di Gloucester, Enrico II, sovrano dopo le dispute fra Stefano e Matilde, e Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury.
AUTORE: Franz Kafka. TITOLO: La metamorfosi. ANNO DI EDIZIONE: 1915. NAZIONALITà: Cecoslovacca.
GENERE E CONTESTO Il romanzo è basato su un avvenimento di fantasia e l’autore non ci dà alcun riferimento temporale e del luogo in cui si svolge la vicenda. TRAMA Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco scarafaggio. Il tentativo di nascondere il suo nuovo aspetto rinchiudendosi in casa ed evitando qualsiasi contatto umano, tuttavia, fallisce ben presto poiché i suoi familiari e il suo datore di lavoro riescono ad irrompere nella sua stanza. La vista di ciò che Gregor è diventato scatena in costoro forti reazioni d'orrore. La sua presenza è respinta da chiunque, persino dai suoi genitori che arrivano ad allontanarlo violentemente quando prova a lasciare la propria stanza. Solo la sorella Grete sembra preoccuparsi di lui e di fornirgli del cibo. Dopo poco tempo, tuttavia, Grete trova un impiego e Gregor resta completamente abbandonato a sé stesso. Il rifiuto da parte della sua famiglia e la percezione di gravare sulle loro già scarse finanze senza poter contribuire in alcun modo, fanno piombare Gregor in uno stato di depressione tale da condurlo ad una morte lenta. In seguito a ciò, la famiglia si sbarazza del suo cadavere, ne dimentica l'esistenza e riesce a risollevarsi dai problemi economici che l'avevano afflitta.
FABULA/INTRECCIO La fabula coincide con l’intreccio, infatti la narrazione segue il succedersi degli avvenimenti. Solo raramente ci sono flashback cioè quando Gregor ricorda la sua vita da uomo. TEMPO La durata della storia non è precisata, anche se sappiamo che Gregor muore alla fine del mese di marzo. Essa è di diversi mesi. SPAZIO Durante la narrazione prevale la descrizione dello spazio interno e chiuso. Questo spazio è rappresentato in generale dalla casa della famiglia di Gregor, ma in particolare, la stanza in cui si articola il racconto è quella del protagonista, che è malridotta e cupa come lui. PERSONAGGI PRINCIPALI Il protagonista è Gregor Samsa, un commesso viaggiatore. Il suo lavoro è stressante, ma egli vi si dedica con tutto il fervore possibile, tanto che da ben cinque anni non prende un giorno di ferie. Gregor lavora per ripagare i debiti del padre e mantenere la sua famiglia, finchè col passare del tempo, il lavoro inghiotte tutto il tempo di Gregor, che non ha più né svaghi né solidi rapporti umani; il giovane diviene schiavo dell’azienda e della famiglia, prigioniero della sua camera, e senza svaghi egli perde anche la facoltà della parola; a questo punto Gregor non è più un essere umano, bensì un rifiuto prodotto dalla società, una vittima che incapace di reagire: svegliandosi un mattino, si ritrova scarafaggio, in un corpo che l’ autore descrive poco per volta. La sorella Grete è apprensiva e addolorata. Accudisce Gregor e riferisce il suo stato. Lei però alla fine è la prima a manifestare l'intenzione di liberarsi di lui. E' in età da marito e ama suonare il violino che vorrebbe studiare al Conservatorio. La madre è spaventata e preoccupata. Sviene quando vede Gregor, ma cerca di giustificarlo: "non si sente bene", è "gravemente ammalato". Soffre d’asma. Il padre usa subito la forza contro Gregor: prima lo respinge nella sua camera con un bastone, poi lo colpisce con delle mele. Aveva avuto cinque anni prima un fallimento, un tracollo finanziario, e finchè Gregor lavorava e stava bene, il padre era sempre stanco e inattivo. Dopo la disgrazia si riprende e trova un lavoro.
NARRATORE Il narratore è esterno poiché racconta le vicende in terza persona, ma il punto di vista è interno e coincide con quello del protagonista. STILE LINGUISTICO La narrazione non è di difficile comprensione e non ha un registro complicato. MESSAGGI Attraverso la condizione ripugnante del protagonista e la sostanziale incapacità dei parenti di instaurare con lui un rapporto umano, l'autore vuole rappresentare l'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società. L'insetto non simboleggerebbe altro che questo "diverso". TU E L’OPERA Penso che ci siano troppo pochi riferimenti alla metafora della trasformazione dell’uomo isolato e schiavo della società, idea che trovo comunque ben pensata e azzeccata. Una cosa che mi ha particolarmente colpita è stata la freddezza e crudeltà del comportamento dei genitori nei confronti del figlio trasformato.
Recensione
RispondiEliminaTitolo: La chimera
Autore: Sebastiano Vassalli
Anno di edizione: 1990
Nazionalità: Italiana
Il genere e il contesto
Il libro appartiene al genere di romanzo storico.
La vicenda si svolge a Zardino e nei pressi di Novara e dura circa vent’anni.
Il racconto è ambientato intorno al XVI e il XVII secolo, in piena dominazione spagnola.
Il romanzo è stato tratto da un vero manoscritto che ha testimoniato il processo della strega, quindi ha una struttura di fondo.
Trama
RispondiEliminaAntonia, orfanella abbandonata nei pressi del convento di S. Michele a Novara, passa l'infanzia tra le suore e numerose funzioni religiose. Nella Pia Casa la bambina crebbe con gli altri esposti in un ambiente triste e severo. Durante la sua permanenza in convento Antonia conobbe Rosalina, una bambina costretta dalle sue condizioni di miseria a prostituirsi, la quale mise in discussione per la prima volta ad Antonia l’operato delle sorelle della Pia Casa, aprendole gli occhi alla cruda realtà. Ogni tanto facevano visita all'edificio, in cui vivevano gli esposti, delle persone intenzionate all'adozione, i quali la maggior parte delle volte preferiva adottare bambine laboriose e brutte, per evitare le conseguenze di una gravidanza inaspettata. Per quest’Antonia, che ben presto si differenziò dalle altre esposte per la sua bellezza, aveva poche possibilità di essere adottata. Fin quando alla Pia Casa giunsero due umili contadini di Zardino, Bartolo e Francesca Nidasio, i quali scelsero proprio Antonia. Arrivati nel piccolo paese di Zardino, le vicine iniziarono a parlare della novità chiedendosi come mai i Nidasio avessero adottato un’esposta, considerata figlia del peccato. Col tempo Antonia conobbe le figlie dei suoi vicini, Anna, Chiara e Teresina, con le quali passava gran parte del suo tempo. Attirato dalla bellezza d’Antonia, Biagio "lo scemo" s’innamorò della ragazza, l'unica ad essere gentile con lui, dando spettacolo di sè ed innervosendo le sue zie. Infatti, egli era nipote delle gemelle Borghesini che, essendo in lite coi Nidasio, cominciarono ad accusare Antonia di aver rovinato Biagio con la magia. Nel frattempo in città si susseguono importanti avvenimenti: il vescovo Carlo Bascapè viene confinato nella diocesi di Novara perché contrario alla Roma cattolica e corrotta di questi tempi. Il nuovo vescovo rivoluziona la vita dei fedeli e attua subito diverse riforme tra cui quella di ripulire le parrocchie dai parroci corrotti. Anche Zardino quindi si ritrova espropriata del suo Don Michele per lasciar spazio al giovane Don Teresio, che abitua i paesani e numerose cerimonie e offerte in denaro. Un giorno arrivarono a Zardino i Lanzi, famosi per le razzie e le violenze che compivano nei paesi in cui passavano, di conseguenza tutta la popolazione si ritirò nelle proprie case, tranne Antonia e le sue due amiche che erano andate la mattina presto nel bosco e non ne sapevano nulla. Appena i Lanzi le videro arrivare ne furono felici ed un soldato ballò con Antonia. I compaesani ne furono stupiti e Don Teresio, un prete particolarmente rigido e severo, la scomunicò. Giunta ormai a diciannove anni la ragazza si innamora di un camminante (vagabondo) e lui le fa grandi promesse. Questa storia d'amore la porta ad uscire di notte per incontrarsi con lui sul dosso dell'albera (collina con un castagno sotto il quale si narrava si incontrassero le streghe). Antonia viene sorpresa più volte dai Fratelli Cristiani, che la riportano a casa con la forza. Alla fine dell'inverno cominciarono ad accadere fatti strani nel villaggio; ad esempio animali che si ammalavano misteriosamente e segni demoniaci tracciati sulla neve. Ben presto cominciò a circolare la voce che fosse tutta opera di Antonia e Don Teresio andò a denunciarla al Sant'Uffizio di Novara. Del caso si occupò un certo Manini che cercò di ridare importanza al Tribunale. Manini procedette a interrogare diversi testimoni che affermano la colpevolezza della strega, gli unici che si dissociarono e raccontarono la storia d'amore sono i due coniugi Nidasio (che cercano pure di corromperlo), l'amica Teresina e il campanaro Maffiolo. Questa versione viene però scartata, la ragazza viene arrestata.
Tuttavia gli inquisitori non credettero a ciò e continuarono a raccogliere accuse, considerando anche come prove delle pratiche di stregoneria: oggetti d’uso comune, come un vasetto per unguenti profumati ed una scatola contenente delle ciocche di capelli del suo ragazzo. Nelle carceri del tribunale la ragazza rimase per un paio di mesi, qui fu torturata, violentata dai carcerieri. Il padre cercò in varie maniere di corrompere l’inquisitore, ma tutto ciò fu inutile, la sentenza fu emanata, condannando Antonia alla morte sul rogo. Durante l’attesa del 20 agosto, Antonia fu trasferita nella Torre dei Paratici, dove rincontrò la sua amica Rosalina. Il 20 agosto arrivò molta gente proveniente dai paesi vicini e venne a vedere la strega bruciare. Antonia andò incontro alla morte serenamente, quando la prima fiamma s’innalzò al cielo si sentivano già i primi applausi e urli di gioia del pubblico.
RispondiEliminaTempo
RispondiEliminaIl tempo della storia è misurabile in anni, infatti dura circa vent’anni, che è l’età della protagonista.
Il ritmo è piuttosto lento siccome a brevi periodi di narrazione si alternano lunghe descrizioni dei luoghi.
Lo spazio
Lo spazio in cui si svolge la vicenda è reale, definito e ci sono sia spazi aperti che chiusi.
Sono riconoscibili alcuni luoghi geografici, tra cui il convento e il tribunale.
Personaggi
Antonia. Figlia illegittima, appena nata viene mandata alla Casa di Carità di San Michele fuori le mura a Novara. Antonia era una bambina dai capelli neri, così come scuri erano anche i suoi occhi. Alla Pia Casa le venne posto nome Antonia Renata Giuditta Spagnolini e in questa visse per alcuni anni, finché i coniugi Nidasio la scelsero e ottennero il suo affidamento. Antonia viene descritta come una ragazza bella, determinata ma anche ingenua.
I Nidasio. Bartolo Nidasio era un uomo di circa cinquant’anni con la barba grigia. Francesca Nidasio era una donna dal viso rotondo, senza età, con due occhi azzurri che mettevano allegria solo a guardarli. Il suo corpo era invece enorme e sproporzionato. I coniugi Nidasio erano comprensivi, onesti, e meno soggetti alle credenze popolari e al potere della chiesa.
Gasparo Bosi. Era conosciuto con il soprannome di Tosetto. Era di statura piuttosto bassa, biondo, con gli occhi grigi e una faccia rotonda, senza barba nè baffi. Sua madre l’aveva tenuto con sè fino a dieci anni per poi affidarlo al padre. Prima di essere abbandonato dal padre era stato educato facendolo lavorare duramente . Quest’uomo conobbe per la prima volta Antonia alla fonte e da subito scoppiò la passione, per la quale Antonia perderà la vita.
Don Teresio. In seguito alle riforme introdotte dal vescovo Bascapè alla diocesi di Novara arrivò a Zardino, sostituendo il quistone don Michele. Egli cercò di riportare l’autorità ecclesiastica . Arriva a Zardino con la “pretesa” di scacciare il diavolo che riteneva essere presente in ogni persona.
Don Michele. Era un uomo bene in carne, di un’età indefinibile, ma certamente superiore ai sessant’anni, capelli bianchi corti, guance rasate e occhi così chiari da sembrare quasi gialli. Sapeva a mala pena leggere e scrivere. Nella diocesi di Novara, i falsi preti come don Michele erano chiamati quistoni.
Narratore
Il narratore è esterno alla vicenda e anche il punto di vista, che è uno solo, lo è.
Stile linguistico
Il lessico è molto vario: si trovano espressioni dialettali e tracce di documenti in latino.
Le parole dei personaggi vengono riportate per mezzo del discorso diretto.
Messaggi
L’autore punta il dito contro la chiesa del tempo e anche contro quella odierna; durante la narrazione vengono denunciate azioni ignobili della chiesa, compresa la condanna e la pena di Antonia.
Tu e l’opera
Questo libro mi è piaciuto soprattutto perché racconta una storia vera: ciò che di questa vicenda mi ha colpito sono le condizioni di vita nel ‘600, la corruzione e le attività della Chiesa che opprimeva i fedeli e le condanne ingiuste che spesso venivano emesse. Il libro mi ha veramente annoiato per i primi capitoli, in cui, durante la narrazione non accadeva niente e il racconto delle vicende dell’epoca non era abbastanza stimolante; quando Antonia ha iniziato a crescere mi sono appassionato di più.
Schedatura de "Il Profumo"
RispondiEliminaL’autore: Patrick Suskind
Patrick Suskind è nato nel 1949 ad Ambach, in Baviera, nella cui capitale, oltre che ad Aix-en-Provence, ha seguito studi storici. Le sue opere variano dai racconti, alle sceneggiature televisive oltre che ad opere teatrali, come il contrabbasso, presentato in Germania e al festival Spoleto.
Il suo primo romanzo, diventato ben presto un best seller, è Il Profumo, apparso a puntate sul Corriere della Sera e sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Il titolo: Il Profumo
Il profumo è l’essenza stessa della vita, dell’essere umano: è grazie a esso se l’uomo può considerarsi tale ed essere riconosciuto dai suoi simili. Colui che non possiede questa caratteristica non sarà mai considerato dalla specie dell’uomo, ecco perché Jean-Baptiste Grenouille prova ribrezzo verso sé e verso l’uomo stesso, cercando, però, di voler appartenere alla sua razza, ma allo stesso tempo di esserne superiore, creando l’essenza dell’uomo, dell’amore.
Tempo della storia e tempo del racconto
Il romanzo presenta spaziose ellissi e rapidi sommari che vogliono eliminare le parti decisamente discorsive che toglierebbero interesse al romanzo, ecco perché il tempo della storia e più veloce di quello del racconto in quanto un romanzo durante ventisette anni viene riassunto in poco meno di dieci anni.
Tipologia di narratore/punto di vista
La narrazione è esterna, dato che il narratore non è nessuno dei personaggi, mentre il punto di vista è onnisciente, poiché sappiamo di aspetti di vita di personaggi che solo secondo questa tipologia di punto di vista è possibile conoscere.
Rapporto fabula – intreccio
La fabula e l’intreccio del romanzo coincidono, per quanto siano presenti alcune prolessi o analessi, sfruttate soprattutto per identificare i personaggi attraverso cui il protagonista vivrà.
I luoghi
Il romanzo non si serve dei luoghi per svilupparsi, ma comunque li sfrutta per individuare lo stato fisico e psicologico del protagonista; per esempio il Cimetière des Innocents di Parigi, primo luogo ad essere presentato nonché luogo di nascita e di morte, suicida, del protagonista, serve per creare il principale paradosso che segnerà Grenouille: lui, il più grande profumiere del mondo, nato nel luogo più nauseabondo che mai potesse esistere, un’enorme fossa comune. Altro luogo di formazione sarà l’orfanotrofio di madame Gaillard, dove passa la sua vita fino a otto anni e dove scopre la passione e il suo dono per gli odori, il laboratorio di Baldini, profumiere italo-francese, presso cui inizia a lavorare dopo essere stato conciatore e in cui scopre l’arte della preparazione dei profumi secondo metodi scientifici, le grotte del Massiccio Centrale, dove trascorre sette anni come un animale, rannicchiato e dormiente a trenta metri di profondità, e dove realizzerà cosa dovrà fare, come, ma soprattutto scopre di non possedere odore, ed infine la città di Grasse, dove diventa assassino per portare a termine il suo compito.
I personaggi
RispondiEliminaIl romanzo è caratterizzato dalla presenza di pochi personaggi, tutti secondari, ad eccezione del protagonista, presentati perlopiù in maniera indiretta, anche se poco dopo l’entrata, o l’uscita, in scena di un personaggio viene fatta in alcuni casi una digressione per identificare il determinato personaggio. Inoltre si possono considerare, senza nessuna esclusione, statici in quanto nessuno evolve il proprio pensiero, ma al massimo lo forma, e tipi, poiché si ha un aspetto decisamente completo di ogni personaggio.
Personaggi principali:
Jean-Baptiste Grenouille: il protagonista del romanzo, è un essere decisamente complesso, nonostante viva come se fosse il più misero degli uomini, in quanto passa la sua vita celato agli occhi del mondo, anche grazie al suo odore mancante, per poi volere uscire allo scoperto e imporsi come una sorta di Rivelazione. Altra sua diversità col mondo comune è quella di non provare amore per nessuno nonostante desideri essere amato per ricambiare.
Personaggi secondari:
Giuseppe Baldini: è un noto profumiere in decadenza di Parigi che, dopo aver conosciuto Grenouille abbandona il suo sogno della pensione per continuare il suo lavoro di mastro profumiere sfruttando le enormi capacità di Baptiste, anche se gli insegnerà il metodo migliore per realizzare i profumi attraverso bilance e distillatori, e gli autorizzerà il certificato di garzone.
Antoine Richis: è un ricco commerciante di Grasse, molto preoccupato della sorte della figlia dopo i continui omicidi nella città, scappando così dalla città sperando di non incappare nell’assassino.
Laure Richis: è la figlia di Antoine Richis, ma soprattutto il suo ruolo agli occhi del protagonista è quello del venticinquesimo, nonché ultimo, ingrediente del suo profumo di amore, quello che infonderà l’essenza fondamentale.
Marchese di Taillade-Espinasse: è il nobile che riporta Baptiste nel mondo degli uomini dopo la sua permanenza nel Massiccio Centrale e che lo porta alla conoscenza da parte del mondo.
Madame Gaillard: la tenutaria dell’orfanotrofio in cui viene portato Grenouille. È una donna la cui logica le impone di seguire solo quello che dettano le leggi, ignorando gli stessi sentimenti umani.
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RispondiEliminaTrama
RispondiEliminaIl 17 luglio 1738 nasce nel Cimetière des Innocents, il luogo più nauseabondo di Francia, già da subito rifiutato dalla madre, Jean-Baptiste Granouille. Viene così affidato a diverse balie, che però lo riportano entro pochi giorni al monastero, poiché il piccolo è avido di latte e spaventa i superstiziosi contadini poiché non possiede odore. Viene così affidato all’orfanotrofio di Madame Guillard la quale lo terrà fino a che il monastero pagherà la retta per poi venderlo ad un conciatore di pelli di Parigi. Qui imparerà a convivere colle sofferenze del lavoro duro e malpagato e della malattia, fino a che riuscirà ad essere preso come garzone dal profumiere Baldini, il quale decise di prenderlo perché in profonda crisi economica. Presso la bottega del noto profumiere Granouille impara il metodo scientifico da usare per una più corretta produzione del profumo e inizia così per lui un periodo d’oro, servito dal maestro in cambio del silenzio. Passati alcuni anni Baptiste ottiene per meriti straordinari la garzonatura ufficiale e può così andarsene dalla bottega.
Lasciatala s’incammina verso sud, verso Grasse, poiché gli era stato detto che lì si sfruttava un metodo per cogliere l’essenza dell’oggetto in profumo, ma sulla strada s’accorge di non sopportare più l’odore umano, anzi di voler assolutamente recidere ogni contatto colla sua specie, perciò si dirige al Massiccio Centrale e si stabilizza in una grotta dove vivrà per sette anni come una bestia.
In questo tormentato periodo Grenouille cerca disperatamente di capire la sua angoscia e di comprendere come uno strano sogno a questa collegato potesse averlo quasi ucciso; un giorno, però, riesce a dar risposta a questa domanda: lui non ha odore.
Ecco quindi che malridotto si incammina per Grasse, ma il suo aspetto fa si che il marchese di Taillade-Espinasse decida di usarlo come cavia per appurare una sua balzana teoria sul cosiddetto fluido letale in cambio della restituzione di una dignità umana che Granouille aveva mai posseduto.
Giunge quindi a Grasse dove diviene garzone presso una profumiera e dove apprende l’arte dell’enfleurage, l’estrazione del profumo attraverso l’uso del grasso; ma l’inquietudine di Baptiste non è ancora terminata, egli vuole creare un profumo umano che lo renda non solo visibile, ma anche amato e osannato dagli altri uomini. Inizia così la ricerca dell’essenza, trovata in giovani donne, tutte dalla capigliatura rossa e vergini, alle quali Granouille applica la tecnica dell’estrazione col grasso; riuscito coll’inganno ad uccidere anche la venticinquesima e ultima ragazza, la figlia del commerciante Antoine Richis, Laure Richis, Jean-Baptiste riesce a produrre il suo profumo, ma viene arrestato, però, la sua essenza è talmente potente da far dimenticare a tutti gli omicidi trasformando un’esecuzione in una grottesca manifestazione dell’amore artificiale di questa nuova divinità. E così succede anche quando ritorna nella capitale per prendere le sue lodi: la gente vuole esprimere nei suoi confronti l’odio maturato dal suo gesto, ma alla sua presenza non possono far altro che innamorarsene.
Ma Jean-Baptiste detto Grenouille ancora non è in pace con sé: egli è osannato, rispettato e amato, ma lui non riesce comunque a provare nulla se non un senso di conquista che solo può comprendere. Così al suo ventisettesimo anno di vita il più grande inventore del mondo si diresse al cimitero degli innocenti e in mezzo ad un gruppo di briganti si cosparse completamente di tutto il profumo creato: il desiderio di quel corpo era enorme, essi non volevano solo toccarlo o esplorarlo, volevano farlo proprio, volevano avere una parte di quell’angelo a qualsiasi costo ed estratti i pugnali e le spade lo spartirono in più pezzi e ognuno ne prese, sentendosi per la prima volta liberi da ogni turbamento.
Gregor Samsa è un uomo il cui unico pensiero è il lavoro aò fine di poter permettere la sopravvivenza della sua famiglia, ma un giorno si sveglia e si ritrova trasformato in un insetto simile ad un enorme scarafaggio. Iniziano quindi una serie di fatti che metteranno a dura prova l’esistenza della famiglia: per esempio la perdita del lavoro,e quindi dell’unico mezzo di sostentamento della famiglia, la difficoltà del padre di accettare la nuova forma del figlio, tanto che arriverà a cercare di ucciderlo, l’indifferenza della madre, che non cercherà di fare nulla, e la compassione della sorella, l’unico aiuto del ragazzo. Sotto queste continue pressioni Gregor smetterà di mangiare, forse anche involontariamente, e si lascerà morire.
RispondiEliminaLa metamorfosi è un racconto di Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883 – Kierling, 3 giugno 1924) in cui l’autore riversa il proprio malessere interiore provato dalla distanza dal mondo a causa di una malattia che lo aveva colto prima della stesura del romanzo: difatti il titolo del racconto rimanda al cambiamento che avviene al giovane Gregor Samsa, mutazione, però, non è soltanto fisica (egli è divenuto un enorme insetto simile ad uno scarafaggio) ma anche sociale, infatti, coll’avvenire della trasformazione, egli viene, per logiche ragioni, segregato in casa, e trattato dai suoi stessi genitori come un immondo essere di cui sbarazzarsi, e anche la sorella, che inizialmente cercava di considerarlo suo fratello, arriverà a pensarlo come una fastidiosa presenza. L’autore, inoltre, per imprimere ancora di più questo sentimento di isolamento frustrante decide di scrivere il racconto in prima persona, sfruttando un narratore esterno, ma un punto di vista interno; per questo anche i luoghi non godono di grande presenza all’interno della vicenda, sia perché vengono quasi considerati una prigione del corpo e dello spirito, sia perché l’autore vuole dare più spazio alla concezione filosofica dei patimenti dell’esistenza dell’essere; anche il tempo non viene definito in stretti limiti, difatti il tempo della storia è più lento di quello del racconto, dato che la vicenda si svolge nell’arco di alcune settimane, seppur nella brevità del racconto, non sono comunque presenti ellissi, ma si fa ampio uso di sommari: la particolarità dello stile di scrittura del racconto sta proprio nel fatto che parallelamente a veloci sommari concordano minuziose pause riflessive. I personaggi, invece, vengono descritti per vie indirette, per meno evidenziare le caratteristiche fisiche, e sono tutti dinamici (esclusi i tre inquilini, la domestica e il datore di lavoro di Gregor poiché sono da considerarsi come comparse) poiché, come dice lo stesso titolo, essi mutano, si trasformano, dato che mutando il perno del piccolo mondo della famiglia Samsa (Gregor), evolve, o involve, di conseguenza tutta la famiglia, per esempio la sorella capisce che se vuole maturare deve prendersi delle responsabilità o i genitori di Gregor capiscono che devono smettere di dipendere in dipendenza di qualcuno, anche se son ormai in età di pensione. Paradossalmente l’unico personaggio principale che si può considerare statico è proprio lo stesso Gregor che, pur mutando così drasticamente nel corpo, rimane nello spirito un umano già precedentemente mutato dalla società in cui è inserito, altrimenti il suo primo pensiero riguardo al suo nuovo corpo non dovrebbe essere per il modo in cui scendere dal letto per andare al lavoro e per svolgerlo, dovrebbe riguardare se stesso e la sua famiglia. L’essere concepisce solo infine il suo vero dramma, il quale non è essere un immondo insetto dal cuore umano, ma bensì di essere stato un umano con un ego di un insetto.
I pilastri della terra
RispondiEliminaL’autore
Ken Follett nasce a Cardiff, capitale del Galles, il 5 giugno 1949. Studia a Londra e consegue la laurea in Filosofia. Diventa reporter, prima per il giornale della sua città "the South Wales Echo", e più tardi per il "London Evening News", in questo periodo, pubblica il suo primo romanzo (il quale non avrà, però, molto successo) e continuerà a scriverne anche quando cambierà lavoro. Esordisce infatti in veste ufficiale di scrittore nel 1978 con "La cruna dell'ago", un racconto di magistrale uso della suspense. Nel 1989 viene pubblicato “I pilastri della terra" uno dei suoi più conosciuti romanzi, che ha totalizzato diciotto settimane di permanenza in testa alle classifiche dei libri più venduti sul New York Times.
Titolo: i pilastri della terra
L’autore ha posto al romanzo questo titolo in quanto la vicenda narrata raccoglie in sé tutti gli aspetti che possono manifestarsi durante l’esistenza di una persona, e dato che il racconto si sviluppa intorno alla costruzione di una cattedrale, la quale diventa appunto la metafora esistenziale delle due generazioni viventi nel libro.
Tempo della storia e della narrazione
Il tempo della storia è più lento di quello della narrazione poiché, seppur vi sia l’enorme presenza di pause e scene, sono presenti ellissi che coprono l’arco di molti anni. La vicenda si svolge tra il 1135 e il 1174, nel pieno della guerra di successione al trono d’Inghilterra, con un breve prologo riferito all’anno 1123 che introduce il protagonista.
Tipologia di narratore/punto di vista
Il narratore è di tipo esterno poiché non prende mai parte alla vicenda se non come voce narrante, mentre il punto di vista è onnisciente dato che il narratore conosce per bene ogni singolo personaggio: il suo modo di pensare, di comportarsi e la sua storia.
Rapporto fabula – intreccio
La fabula e l’intreccio coincidono poiché la narrazione e l’ordine cronologico procedono parallelamente senza la presenza di analessi o prolessi considerevolmente importanti da alterare l’ordine.
I luoghi
I luoghi in cui si svolge la vicenda sono o reali o verosimili (poiché alcuni di essi non sono realmente esistiti, ma avrebbero potuto) e si dividono in aperti e chiusi:
- fra i luoghi aperti vi sono solo la foresta di Kingsbridge e di Hamleigh e la cava di Hamleigh.
- fra i luoghi chiusi figurano Kingsbridge, il monastero di St. John-in-the-forest, il castello di Hamleigh, Cherbourg, Toledo, il priorato di Kingsbridge, la cattedrale e il castello di Waleran.
Personaggi
RispondiEliminaI personaggi del romanzo sono verosimili, poiché non sono mai esistiti, ma avrebbero potuto, ad eccezione di quelli costituenti lo scenario storico, i quali sono esistiti realmente. Tutti i personaggi si caratterizzano comunque per un particolare motivo, ovvero sono tutti statici poiché nessuno di essi cambia la propria corrente di pensiero: per esempio Ellen decide di rimanere completamente estranea alla Chiesa, pur vivendo in un’abbazia, oppure il vice-priore Remigus mantiene sempre il suo tono di superiorità e disprezzo, parallelamente a quello di rispetto, verso coloro che gli sono stati nemici, anche se verrà riaccettato nel monastero dopo il tradimento. Inoltre tutti i personaggi sono individui, poiché il narratore li racconta a tutto tondo, anche se il personaggio in questione non sarà poi così importante, e vengono descritti tutti direttamente, ad esclusione del padre di Jack dato che è deceduto, poiché il loro aspetto fisico e morale viene introdotto sempre quasi in contemporanea con l’entrata in scena del suddetto personaggio.
Personaggi principali:
Jack Jackson: il protagonista del romanzo, è figlio di Ellen e di un trovatore e, già da bambino mostra uno spiccato senso intuitivo, un notevole intelletto e un’abilità scultorea fuori dal comune, ma anche un sentimento di ribellione e di comando che gli frutteranno in seguito. Dopo il crollo dell’abside della cattedrale ricostruita da Alfred, prende lui il posto di mastro costruttore, applicando alla costruzione leggi apprese durante il viaggio in Francia per incontrare la sua famiglia, e termina i lavori. Sposa Aliena e diventa padre di due bambini.
Tom il costruttore: il deuteragonista del romanzo, è lui a formare il carattere di Jack insegnandogli tutto ciò che conosce riguardo l’arte architettonica e trasmettendogli la saggezza e la responsabilità.
E’ padre di Martha, Alfred e Jonathan e marito prima di Agnes e poi di Ellen.
Philip: il priore e infine vescovo di Kingsbridge, è un frate intraprendente e animato dal più profondo sentimento cristiano, seguendo la regola monastica riesce a riportare alla luce Saint-John-in-the-forest, un piccolo centro ecclesiastico nella foresta, e anche lo stesso priorato di Kingsbridge.
William Hamleigh: figlio del conte di Shiring, quindi conte alla morte di questi ed infine sceriffo della detta contea. È una persona sadica, crudele e ambiziosa; la sua ambizione lo porterà alla morte poiché verrà accusato di collaborazione cogli assassini di Becket e quindi impiccato.
Waleran Bigod: primo segretario del vescovo di Kingsbridge, lo diverrà alla morte di quest’ultimo. È un uomo privo di scrupoli, ambizioso, bramoso di potere e sprezzante delle genti.
Personaggi secondari:
RispondiEliminaAliena: moglie di Jack, è una nobile decaduta, per tradimento nei confronti di re Stefano, che dopo essere stata violata da William, scappa verso i villaggi vicini diventando una delle principali commercianti di lana della contea. Quando arriverà a Kingsbridge vi si stabilirà e sposerà prima Alfred e poi Jack.
Ellen: madre di Jack e moglie di Tom, è una donna da considerarsi per l’epoca anticonformista in quanto non crede nell’autorità della Chiesa e preferisce vivere da sola nella foresta che in villaggi con gli altri abitanti. È lei che forma il lato umano di Jack.
Alfred: primogenito di Tom, è un capace muratore, ma iroso, violento e arrogante. Sposerà Aliena approfittando del fatto che questa è in un profondo momento di crisi.
Jonathan: il terzo figlio di Tom e Agnes, abbandonato dal padre e cresciuto in monastero da Philip, diverrà priore di Kingsbridge. Dimostra fin da bambino un’acuta intelligenza e la voglia di conoscere.
Agnes: prima moglie di Tom, muore di parto dopo aver dato alla luce Jonathan, il terzo figlio di Tom.
Martha: seconda figlia di Tom e Agnes, è una donna di animo gentile, sempre pronta a sostenere il fratellastro Jack nelle sue imprese.
Richard: fratello minore di Aliena, appassionato alla guerra, diventa prima cavaliere di Stefano, poi conte di Shiring. È un ragazzo egocentrico che non riconosce i sacrifici della sorella. Quando morirà in Terrasanta il titolo passerà nelle mani di Thomas, il primo figlio di Aliena e di Jack.
Tra i personaggi secondari sono anche da ricordare Regan Hamleigh, la madre di William, Jack Sharebourg, il padre di Jack, Francis, il fratello di Philip, Remigus, il vice priore di Kingsbridge e quelli costituenti la cornice storica come Enrico I, l’imperatrice Matilde, Stefano I, Robert di Gloucester, Enrico II, sovrano dopo le dispute fra Stefano e Matilde, e Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury.
LA METAMORFOSI
RispondiEliminaAUTORE: Franz Kafka.
TITOLO: La metamorfosi.
ANNO DI EDIZIONE: 1915.
NAZIONALITà: Cecoslovacca.
GENERE E CONTESTO
Il romanzo è basato su un avvenimento di fantasia e l’autore non ci dà alcun riferimento temporale e del luogo in cui si svolge la vicenda.
TRAMA
Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco scarafaggio. Il tentativo di nascondere il suo nuovo aspetto rinchiudendosi in casa ed evitando qualsiasi contatto umano, tuttavia, fallisce ben presto poiché i suoi familiari e il suo datore di lavoro riescono ad irrompere nella sua stanza. La vista di ciò che Gregor è diventato scatena in costoro forti reazioni d'orrore. La sua presenza è respinta da chiunque, persino dai suoi genitori che arrivano ad allontanarlo violentemente quando prova a lasciare la propria stanza. Solo la sorella Grete sembra preoccuparsi di lui e di fornirgli del cibo. Dopo poco tempo, tuttavia, Grete trova un impiego e Gregor resta completamente abbandonato a sé stesso. Il rifiuto da parte della sua famiglia e la percezione di gravare sulle loro già scarse finanze senza poter contribuire in alcun modo, fanno piombare Gregor in uno stato di depressione tale da condurlo ad una morte lenta. In seguito a ciò, la famiglia si sbarazza del suo cadavere, ne dimentica l'esistenza e riesce a risollevarsi dai problemi economici che l'avevano afflitta.
FABULA/INTRECCIO
RispondiEliminaLa fabula coincide con l’intreccio, infatti la narrazione segue il succedersi degli avvenimenti. Solo raramente ci sono flashback cioè quando Gregor ricorda la sua vita da uomo.
TEMPO
La durata della storia non è precisata, anche se sappiamo che Gregor muore alla fine del mese di marzo. Essa è di diversi mesi.
SPAZIO
Durante la narrazione prevale la descrizione dello spazio interno e chiuso. Questo spazio è rappresentato in generale dalla casa della famiglia di Gregor, ma in particolare, la stanza in cui si articola il racconto è quella del protagonista, che è malridotta e cupa come lui.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Il protagonista è Gregor Samsa, un commesso viaggiatore. Il suo lavoro è stressante, ma egli vi si dedica con tutto il fervore possibile, tanto che da ben cinque anni non prende un giorno di ferie. Gregor lavora per ripagare i debiti del padre e mantenere la sua famiglia, finchè col passare del tempo, il lavoro inghiotte tutto il tempo di Gregor, che non ha più né svaghi né solidi rapporti umani; il giovane diviene schiavo dell’azienda e della famiglia, prigioniero della sua camera, e senza svaghi egli perde anche la facoltà della parola; a questo punto Gregor non è più un essere umano, bensì un rifiuto prodotto dalla società, una vittima che incapace di reagire: svegliandosi un mattino, si ritrova scarafaggio, in un corpo che l’ autore descrive poco per volta.
La sorella Grete è apprensiva e addolorata. Accudisce Gregor e riferisce il suo stato. Lei però alla fine è la prima a manifestare l'intenzione di liberarsi di lui. E' in età da marito e ama suonare il violino che vorrebbe studiare al Conservatorio.
La madre è spaventata e preoccupata. Sviene quando vede Gregor, ma cerca di giustificarlo: "non si sente bene", è "gravemente ammalato". Soffre d’asma.
Il padre usa subito la forza contro Gregor: prima lo respinge nella sua camera con un bastone, poi lo colpisce con delle mele. Aveva avuto cinque anni prima un fallimento, un tracollo finanziario, e finchè Gregor lavorava e stava bene, il padre era sempre stanco e inattivo. Dopo la disgrazia si riprende e trova un lavoro.
NARRATORE
RispondiEliminaIl narratore è esterno poiché racconta le vicende in terza persona, ma il punto di vista è interno e coincide con quello del protagonista.
STILE LINGUISTICO
La narrazione non è di difficile comprensione e non ha un registro complicato.
MESSAGGI
Attraverso la condizione ripugnante del protagonista e la sostanziale incapacità dei parenti di instaurare con lui un rapporto umano, l'autore vuole rappresentare l'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società. L'insetto non simboleggerebbe altro che questo "diverso".
TU E L’OPERA
Penso che ci siano troppo pochi riferimenti alla metafora della trasformazione dell’uomo isolato e schiavo della società, idea che trovo comunque ben pensata e azzeccata. Una cosa che mi ha particolarmente colpita è stata la freddezza e crudeltà del comportamento dei genitori nei confronti del figlio trasformato.