mercoledì 23 maggio 2012

Versioni

Cespuglio, Dotti, Rossi, Zatti.
Cesare racconta l'accoglienza di Sulmona.

Cesare ordinò i primi giorni di fortificare l'accampamento con grandi opere di difesa e di trasportare frumento dalle città confinanti e di aspettare le truppe rimanenti. La legione VIII venne da lui durante quei tre giorni: siale le 22 coorti scelte tra le nuove della Gallia sia circa 300 cavalieri dal re Norico. Al loro arrivo pose un altro accampamento dall'altra parte della città; mise a capo di questo accampamento Curione. Durante i restanti giorni ordinò di fortificare attorno alla trincea e ai castelli della città. Conclusa la maggior parte dei loro lavori, quasi nello stesso tempo ritornarono mandati da Pompeo.

5 commenti:

  1. Cesare marcia verso Roma contro Pompeo

    Conosciuta la volontà dei soldati, parte con questa legione verso Rimini, e lí incontra i tribuni della plebe che si erano rifugiati presso di lui; richiama dagli accampamenti invernali le legioni che rimangono e ordina di seguirlo. Là si reca il giovane Lucio Cesare, il cui padre era legato di Cesare. Questi, conclusa la restante conversazione a causa della quale era venuto, aggiunge che ha incarichi di servizio privato per lui da parte di Pompeo: dice che Pompeo vuole giustificarsi davanti a Cesare affinchè ció che egli desidera per la causa dello stato non si trasformi in offesa, dice che egli ha sempre anteposto il bene dello Stato agli interessi privati; anche Cesare deve allontanare, per la sua posizione, sia lo zelo sia il suo risentimento verso lo stato e non sdegnarsi con i nemici cosí gravemente da nuocere allo stato, sperando di nuocere a quelli.

    Bellazzi, Chiesa, Cozzani, Morone. :)

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  2. Il giorno dopo quello, Cesare lasciò in entrambi gli accampamenti un presidio, quello che riteneva sufficiente, e schierò tutti gli alari al cospetto dei nemici, di fronte agli accampamenti minori; infatti la quantità di soldati delle legioni (valeva meno) era minore rispetto al numero dei nemici. Egli stesso, schierata una triplice fila, si avvicinò fino agli accampamenti dei nemici. Allora finalmente i Germani fecero uscire il loro esercito e lo schierarono secondo le tribù di appartenenza a intervalli uguali, Arudi, Marcomanni, Triboci, Vangioni, Nemeti, Sedusi, Suebi. I Germani circondarono ogni suo schieramento con vetture e carri, affinchè non restasse alcuna speranza di fuga. Là vi posero le donne, le quali piangendo imploravano a mani aperte i loro soldati, affinchè non le consegnassero in schiavitù ai Romani.

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  3. Il sito di Cicero on line funziona,domani vedrete in diretta come è puntuale nelle correzioni...

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  4. Versione 137 pagina 173, maiorum lingua B
    Non esistono prodigi!
    Ciascuna cosa nasca, qualunque sia, ha un motivo dalla natura. Quando infatti una cosa sembra nuova e prodigiosa, se puoi scopri la causa, fiduciato dalla ragione. Se non trovi nessuna causa, quella cosa ne avrà invece certo, nulla può essere fatto senza una causa naturale. Allora scaccia la paura (l'incredulità) che la cosa nuova ha recato a te, serviti della ragione come ottima guida e ascolta sempre le parole dei saggi: il saggio, infatti, dice che i fatti, che sembrano essere prodigiosi, non accadono in modo fortutito, poichè ha a favore del certo che nulla può essere fatto senza causa. Quindi non esistono prodigi. Spesso diciamo che i prodigi esistono, questo perchè accadono raramente, ma se dobbiamo ritenere un prodigio, questo prodigio, poichè accade raramente, è essere saggio, poichè può essere trovato difficilmente un uomo veramente saggio: reputo infatti, come dice il vecchio proverbio, che sia più facile che una mula partorisca che essere saggio.

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  5. c'ho messo un' ora per crearmi l'account di cicero perchè mi ha fatto modificare un mucchio di cose sul mio computer e adesso non mi manda la mail attraverso la quale io mi devo iscrivere!!!! :(

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